DUE DILIGENCE: COME RAFFORZARE LA CREDIBILITÀ DELLA TUA STARTUP IN POCHI PASSI

La due diligence è uno dei passaggi più importanti quando una startup è alla ricerca di un investimento.
Ma di cosa si tratta esattamente?
Te lo spieghiamo in questo articolo.
Leggi per saperne di più e scoprire come la due diligenze può essere utile alla tua startup.

DUE DILIGENCE: COS’È

Il termine due diligence significa “dovuta diligenza” e indica il processo di raccolta e analisi delle informazioni su un’azienda, in questo caso una startup, da parte di chi vuole investire.

Serve a capire se l’investimento è sicuro e promettente.

Non è solo una formalità: è il momento in cui si scopre davvero chi siete, cosa fate e se avete le carte in regola per crescere.

DUE DILIGENCE: PERCHÉ È COSÌ IMPORTANTE?

Chi decide di investire in una startup sa che si sta assumendo dei rischi.

Ma grazie alla due diligence può ridurre al minimo le sorprese.

È un’indagine approfondita che permette all’investitore di conoscere tutto ciò che riguarda la startup: persone, numeri, idee, contratti, problemi legali e prospettive future.

Anche per la startup stessa, questa fase è molto utile: aiuta a scoprire punti deboli da correggere e rafforza la fiducia tra le parti.

In poche parole, è un passaggio cruciale per costruire una relazione seria e trasparente tra startup e investitore.

DUE DILIGENCE: LE PRINCIPALI AREE ANALIZZATE

La due diligence può cambiare a seconda del tipo di investitore (una banca o un venture capital) o della fase in cui si trova la startup (early stage, seed, serie A, B…).

Tuttavia, ci sono alcune aree chiave che vengono sempre esaminate.

1. Il Team
È forse l’aspetto più importante. Gli investitori vogliono sapere chi siete, che esperienza avete, se avete già avuto successi o fallimenti, come lavorate insieme. Un team affiatato, con competenze complementari (ad esempio un esperto di business e uno di tecnologia), motivato e credibile fa la differenza.

Consiglio: fate emergere la vostra determinazione e passione. Dimostrate che credete davvero nella vostra startup e siete pronti a dedicarle tutto.

2. Il Prodotto o Servizio
Cosa offre la startup? Il prodotto è davvero innovativo? C’è richiesta sul mercato? È facile da replicare o c’è un vantaggio competitivo? Ci sono brevetti o diritti di proprietà intellettuale?

Consiglio: preparate una presentazione chiara del prodotto, spiegate cosa lo rende unico e perché può funzionare meglio rispetto alla concorrenza.

3. Il Mercato Quanto è grande il mercato in cui volete entrare? Cresce o è in calo? Ci sono barriere all’ingresso? Quali sono i vostri concorrenti? Gli investitori vogliono sapere se ci sono opportunità concrete di guadagno.

Consiglio: fate un’analisi di mercato e dei competitor. Dimostrate che avete capito bene il contesto e sapete come muovervi al suo interno.

4. I Numeri e gli Aspetti Finanziari Anche se siete ancora all’inizio, ci si aspetta che abbiate una situazione economica sotto controllo. Vengono analizzati bilanci, flussi di cassa, costi, entrate, previsioni future e metriche come il CAC (costo di acquisizione clienti) e il LTV (valore medio del cliente).

Consiglio: preparate un business plan aggiornato e realistico, cioè un documento che descrive in modo dettagliato l’idea di business, gli obiettivi, i costi, i ricavi previsti e le strategie per raggiungerli – trovi un approfondimento nel nostro articolo dedicato al business plan. Usate numeri comprensibili e supportate ogni previsione con dati.

5. Gli Aspetti Legali Qui si verificano tutti i documenti ufficiali: statuto, contratti con fornitori e clienti, eventuali contenziosi, marchi registrati, brevetti e rispetto della privacy (come il GDPR).

Consiglio: fate ordine nei documenti legali. Meglio prevenire che trovarsi in difficoltà per contratti poco chiari o documentazione mancante.

6. La Exit Strategy Gli investitori vogliono sapere come e quando usciranno dall’investimento. Questo significa capire se ci sono possibilità future di vendita della startup, quotazione in borsa o acquisizione da parte di una grande azienda.

DUE DILIGENCE: LE FASI

Il processo di due diligence si svolge in varie fasi.

Vediamole in breve:

  1. Fase preparatoria: la startup raccoglie i documenti più importanti (statuto, business plan, bilanci, contratti, ecc.) e li organizza in una data room digitale accessibile agli investitori.
  2. Analisi operativa: l’investitore analizza le informazioni fornite, fa domande al team, incontra i fondatori, visita l’azienda e chiede chiarimenti.
  3. Report finale: l’investitore scrive un documento (due diligence report) che riassume cosa ha scoperto: punti di forza, debolezze, rischi e se l’operazione è consigliabile o meno.

DUE DILIGENCE: COME PREPARARSI AL MEGLIO?

  • Organizza i documenti in anticipo: crea una struttura ordinata e facile da consultare per la tua data room
  • Sii trasparente: non nascondere i problemi. Gli investitori apprezzano la chiarezza e la capacità di affrontare le difficoltà
  • Nomina un referente unico: scegli una persona che sarà il punto di contatto con l’investitore durante la due diligence
  • Rispondi con precisione: alle domande rispondi in modo chiaro, preciso e completo. Evita risposte vaghe o evasive
  • Ascolta i feedback: anche le critiche servono. Usale per migliorare la tua startup

DUE DILIGENCE: STRUMENTI UTILI PER AFFRONTARLA

Oggi esistono diversi strumenti digitali che possono aiutare sia gli investitori che le startup a rendere il processo di due diligence più semplice, veloce e preciso.

Due esempi molto utili sono:

  1. Tech Due Diligence Calculator – Point Nine Capital
    È uno strumento pensato per valutare l’aspetto tecnico e organizzativo di una startup. Aiuta a capire se il team tecnico ha la struttura giusta, se il codice è ben gestito, se ci sono pratiche sicure e moderne di sviluppo. È utile anche per i fondatori che vogliono auto-valutarsi prima di presentarsi agli investitori.
  2. Strongbox – Financial Due Diligence Software
    Questo tool si collega direttamente ai software di contabilità più usati (come QuickBooks o Xero) e genera automaticamente report finanziari dettagliati. È molto utile per semplificare la raccolta e l’analisi dei dati economici, specialmente quando il tempo è poco e serve chiarezza sui numeri.

CONCLUSIONI

La due diligence non è solo un controllo, bensì è un’occasione per capire quanto è solida la tua startup e migliorare dove serve.

Prepararsi bene significa dimostrare professionalità, affidabilità e serietà. Tutte qualità fondamentali per ottenere fiducia e finanziamenti.

Se sei uno startupper, prendi la due diligence come un’opportunità di crescita.

Se sei un investitore, è lo strumento per scegliere con più sicurezza dove mettere il tuo denaro.

In entrambi i casi, la due diligence è una tappa fondamentale per costruire il futuro delle startup.

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