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CROWDFUNDING E SUSTAINED GROWTH, COME CRESCE UNA STARTUP

Nel nostro ultimo approfondimento abbiamo visto come una startup può avviarsi e raccogliere i primi capitali per validare la propria idea di business.
Al momento di crescere esistono però diversi modi, a seconda della fase di realizzazione del progetto imprenditoriale, per finanziare una startup.
Di seguito esaminiamo cos’è il crowdfunding, quali opportunità offre e quali sono i suoi meccanismi in una startup in crescita: la cosiddetta Sustained Growth.

1. CROWDFUNDING, COS’È E QUALI SONO LE TIPOLOGIE

Il termine viene utilizzato indistintamente per identificare prestiti online, raccolte fondi in cambio di premi oppure in cambio di quote azionarie.

In realtà ogni singola tipologia di finanziamento ha un nome e delle caratteristiche diverse.

Crowdfunding è un termine che identifica una tipologia di finanziamento nato e diffusosi online, pensato sia per le persone fisiche che per le aziende.

Il termine è composto dalle parole crowd (folla) e funding (fondi) e consiste nel raccogliere interesse, donazioni e competenze utili allo svolgimento di un progetto.

Per lanciare progetti di crowdfunding si utilizzano piattaforme create appositamente per questo scopo e che siano autorizzati alla raccolta di capitali.

Il crowdfunding si divide in diverse tipologie che si differenziano per caratteristiche e modalità di utilizzo.

Se ne possono identificare quattro: donation, reward, lending ed equity crowdfunding.

Donation crowdfunding: Si tratta della tipologia preferita da parte di persone fisiche, associazioni e organizzazioni per avviare o sostenere un progetto, il donation crowdfunding non prevede nessuna forma di riconoscimento. La persona che decide di finanziare l’iniziativa lo fa a fondo perduto. Solitamente è utilizzata per scopi benefici, progetti personali e di carattere sociale.

Reward Crowdfunding: Si tratta della modalità di crowdfunding più diffusa e su cui si basano le principali piattaforme presenti sul Web. Il funzionamento è molto semplice: l’azienda lancia un progetto e l’investitore ottiene una ricompensa non monetaria. Solitamente è utilizzata per lanciare nuovi prodotti: la startup crea un progetto nel quale chiede un finanziamento per lanciare un dispositivo e le persone che investono ottengono in cambio il prodotto in anteprima, come se fossero dei beta tester.

Social lending: Il peer-to-peer lending è una forma di finanziamento molto utilizzata dalle startup. Regolamentata in Italia dal 2017, prevede una remunerazione sotto forma di interesse per gli investitori che decidono di puntare sul progetto di una persona o di un’azienda. Il tutto si svolge su piattaforme di social lending create ad hoc: l’azienda propone il proprio progetto e la somma necessaria per partire, gli investitori mettono i soldi e ottengono in cambio un interesse sul lungo periodo.

Equity crowdfunding: Molto diffuso tra le piccole e medie imprese, l’equity crowdfunding è regolamentato dal 2013 e tenuto sotto controllo dalla Consob e dalla Banca d’Italia. L’investimento in equity prevede che gli investitori entrino a far parte delle quote societaria dell’azienda a cui hanno prestato soldi. In caso di utili ricevono dividendi a fine anno.

Ai meno esperti sorgerà quindi un dubbio importante: quali sono le differenze tra equity crowdfunding e social lending?

2. QUALI SONO LE DIFFERENZE FRA EQUITY E SOCIAL LENDING

Seppur i termini facciano presupporre qualcosa di differente, vediamo una modalità simile di raccolta di capitale, ovvero in base alle quote di società acquisite o di un Ritorno dell’Investimento.

Quali sono quindi le differenze tra le due tipologie di finanziamento?

La principale è sicuramente nella modalità di funzionamento.

Se l’equity crowdfunding si basa su uno scambio tra capitali esterni e quote azionarie, il social lending è un prestito tra privati.

Se quindi l’equity si rivolge a chi deve lanciare un prodotto, il social lending è preferito da chi ha bisogno di liquidità.

Altra differenza tra le due tipologie di raccolta fondi è il pubblico di riferimento.

L’equity crowdfunding è rivolto a tutte le aziende, senza distinzione per fatturato o per dimensione.

Il peer-to-peer lending, invece, è rivolto principalmente alle piccole aziende che non hanno interesse nell’acquisizione di quote societarie ma che lo sfruttano per avere un ritorno su prestiti veloci ad aziende in crescita.

La discriminante principale nella scelta tra l’equity crowdfunding e il social lending riguarda l’urgenza di avere capitali a disposizione e la quantità richiesta.

L’equity crowdfunding è la scelta migliore per startup e aziende innovative che vogliono lanciare un nuovo prodotto o servizio.

Sulle piattaforme di equity crowdfunding è più semplice raccogliere cifre superiori ai centomila euro.

Il social lending, invece, diviene l’opzione più semplice quando si ha bisogno di liquidità in poco tempo e senza l’intervento di intermediari.

L’unico ente con cui si deve parlare è la piattaforma online e molto spesso si riesce ad avere un prestito in poco tempo.

Nel peer-to-peer lending bisogna tuttavia porre attenzione alle scadenze delle rate, mentre nell’equity crowdfunding l’investimento dei finanziatori è quasi a fondo perduto.

Ora che abbiamo un quadro ancor più dettagliato dei meccanismi di raccolta fondi, analizziamo il ruolo di questi nella fase di crescita di una startup.

Come mai una startup solida ha ancora necessità di capitali esterni?

3. SUSTAINED GROWTH E ROUND DI CROWDFUNDING

Abbiamo già notato nello scorso approfondimento come una startup possa necessitare di capitali esterni anche dopo le sue prime fasi di vita, e in alcuni casi anche una volta superata la fase di startup.

Al contrario di quanto si potrebbe pensare, questo non significa che l’impresa non sia valida o che non sia in grado di sostenersi con il proprio cash flow.

Non sono molte le startup che superano le fasi di pre-seed, di seed e poi quella di early growth, con la Serie A e la Serie B.

Chi ci riesce spesso ha ancora necessità di un supporto da parte di investitori esterni.

Tra i soggetti che possono aiutare un progetto a svilupparsi, troviamo anche i Business Angels, già protagonisti dei primi round di crowdfunding.

Sono definiti come investitori informali perché non esiste una disciplina normativa che se ne occupi, pur essendo in grado di garantire, all’impresa in fase di avvio, le competenze e i capitali necessari.

In genere svolgono la loro attività con l’acquisizione di una partecipazione di minoranza nella nuova attività d’impresa e a differenza degli investitori tradizionali esercitano un minor controllo sull’impresa.

Le startup che hanno superato le prime due Serie di crowdfunding, probabilmente hanno già ottenuto un certo successo e si possono rivolgere di nuovo agli investitori con un round d’investimenti Serie C.

Il motivo che spinge aziende già strutturate è quello di cercare di espandersi in nuovi mercati, espandendo la loro presenza geografica o lanciando nuovi prodotti e servizi.

Per investitori e imprese più strutturate, dall’altra parte, potrebbe essere l’occasione per acquisire imprese concorrenti o complementari, allo scopo di allargarsi e acquisire nuove competenze.

Naturalmente ancora più che nei round precedenti in questo caso a essere protagonisti sono banche di investimento, venture capital, hedge fund, aziende di private equity, e anche grandi aziende, più che singoli investitori.

A maggior ragione se dopo una Serie C arriva una Serie D o una Serie E, nel caso che l’impresa continui a crescere, anche una volta perduto lo status di startup.

Tra i soggetti che maggiormente possono aiutare un’impresa a svilupparsi nei round C e D, troviamo ceramente i venture capital (VC).

Si tratta di investitori (o fondi d’investimento) che operano sul medio-lungo termine in imprese non quotate, ad alto potenziale di sviluppo e crescita (high growth companies).

Consiste nell’apporto di capitale di rischio per finanziare l’avvio o la crescita dell’impresa in cambio di una partecipazione nel suo capitale sociale.

Si tratta di un investimento ad alto rischio, perché le aziende finanziate sono in genere starup, scaleup o Pmi innovative con un elevato potenziale di sviluppo, ma che presentano anche un’alta probabilità di fallimento.

Tuttavia, a fronte dell’alto grado di rischio, in caso di successo il ritorno atteso dell’investimento sarà altrettanto elevato, con la possibilità di realizzare guadagni considerevoli.

I finanziamenti erogati dai Venture Capital sono più importanti man mano che si avanza con i round di investimento, riuscendo così a seguire e sostenere l’impresa nella fase di scaling fino al raggiungimento degli obiettivi previsti ed avviarla alla fase successiva o all’exit, liberando così il ritorno dell’investimento previsto.

Se la tua impresa sta crescendo e vuole sostenersi è il caso di iniziare a prepararsi individuando la propria roadmap e gli investitori da coinvolgere per poi proseguire nell’organizzazione del crowdfunding più adatto.

Se hai bisogno di altre informazioni riguardo il crowdfunding o ti occorre un aiuto a reperire fondi per far crescere la tua startup, scrivici all’indirizzo info@abinnovationconsulting.com, oppure compila il modulo seguente.