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IL CODICE ATECO E IL SUO RUOLO PER LA PARTECIPAZIONE AI BANDI

Scegliere il codice ATECO più appropriato per la propria attività è spesso importante per questioni amministrative ed aziendali, ma anche per poter partecipare alle agevolazioni pubbliche.
Di seguito ti guidiamo alla scoperta di cos'è e come funziona il codice ATECO e perché è tanto importante per poter accedere alle diverse offerte della finanza agevolata.

IL CODICE ATECO: COS’È?

Il codice ATECO è la classificazione delle attività economiche, da qui il nome ATECO, adottata dall’Istat (Istituto Nazionale di Statistica Italiano) per fini statistici, fiscali e contributivi.

Questo codice identificativo nasce per via dell’immensità di attività economiche presenti sul territorio italiano e non solo.

Si necessita, per tal ragione di una classificazione che offra la possibilità di inquadrare con sufficiente precisione ognuna di esse ed è proprio qui che intervengono i codici ATECO, che altro non sono che dei codici univoci per ciascuna attività.

Il codice Ateco consiste, dunque, in una combinazione alfanumerica identificativa di una attività Economica.

Le lettere vanno ad individuare il macrosettore economico; i numeri, invece, che possono essere da due fino a sei cifre, riguardano tutte, con diversi gradi di dettaglio, le specifiche articolazioni e sottocategorie del settore stesso.

Il Codice ATECO viene assegnato dalla Camera di Commercio qualora vi sia l’intenzione di aprire una nuova attività.

IL CODICE ATECO: COME FUNZIONA?

A partire dal 1° gennaio 2008 è entrata in vigore una nuova classificazione ATECO 2007, approvata dall’ISTAT in stretta collaborazione con l’Agenzia delle Entrate, le Camere di Commercio ed altri Enti, Ministeri ed associazioni imprenditoriali interessate.

Quella precedente, ormai definitivamente sostituita, era denominata ATECO 2002, e prima ancora ATECO 1991.

ATECO 2007 costituisce la versione nazionale della nomenclatura europea Nace Rev. 2, pubblicata sull’Official Journal il 20 dicembre 2006 (Regolamento (CE) n.1893/2006 del PE e del Consiglio del 20/12/2006).

Detta classificazione è suddivisa in livelli, precisamente sei in totale, in questo modo si può meglio individuare una sorta di gerarchica e ciò facilita l’individuazione del codice che in questo senso avviene anche per approssimazioni successive.

Le varie attività economiche vengono quindi raggruppate, da quella generale a quella più particolare, in sezioni, divisioni, gruppi, classi, categorie e sottocategorie.

A titolo di esempio, avremo dunque una sezione A, B, C e via dicendo, cui corrisponde un’attività, quindi sezione A “Agricoltura, silvicoltura e pesca”.

Quella adottata in Italia, nello specifico, riguarda la classificazione statistica delle attività economiche nella Comunità europea, la cosiddetta NACE, la quale viene interamente gestita dall’organo statistico della commissione europea, ovvero l’Eurostat.

Il NACE (Nomenclature statistique des Activités économiques dans la Communauté Européenne “Nomenclatura delle Attività Economiche”) nasce nel 1970, anno in cui già si presentò l’esigenza di creare una classificazione che permettesse di uniformare le diverse classificazioni economiche, ed evitare quindi eventuali incongruenze fra i diversi stati membri.

Nel corso degli anni, anche il NACE è stato ovviamente migliorato a seconda delle esigenze e, successivamente, gli stati membri hanno adeguato i loro elenchi nazionali.

In definitiva è chiaro, dunque, come, la classificazione delle attività economiche è un sistema funzionale utilizzato dallo Stato Italiano al fine di identificare, in maniera univoca, l’ambito di appartenenza di ciascuna società, ditta individuale, lavoratore autonomo, ecc..

Il codice ATECO rappresenta allo stesso tempo, per il professionista o imprenditore, con la possibilità di stabilire il proprio settore di riferimento (es. commercio, professioni legali o sanitarie, etc.) e seguire le proprie regole riguardanti, per l’appunto, il suo ambito di riferimento.

IL CODICE ATECO: COME SCEGLIERLO

Il codice ATECO viene quindi scelto per un fine specifico, ovvero, al fine di determinare i parametri che il lavoratore o imprenditore dovrà rispettare, dal momento in cui parte l’attività.

La scelta del codice ATECO diviene, di conseguenza, di particolare importanza, c’è da dire infatti che, tra un’attività e l’altra, è anche il coefficiente di redditività a poter variare di oltre 20 punti in percentuale.

Per alcuni tipi di professioni o per determinati settori, la scelta risulta essere abbastanza semplice, fanno da esempio tutte quelle attività di stampo tradizionale, quali che rientrano in uno specifico Ordine Professionale (es. dentisti, giornalisti, consulenti, etc.), che sono quindi molto facili da identificare.

Più complessa la questione quando invece si tratta di figure professionali nuove, quali quelle legate al mondo del web, che fra parentesi sono ancora poco regolamentate, o ancora per quelle attività che attengono a più settori e/o servizi.

In questi specifici casi, al fine di evitare evidenti difficoltà, è stata prevista una classificazione delle attività economiche prevede anche dei codici generici.

Questi vengono utilizzati da chi non rientra in una descrizione specifica.

Nel caso in cui un’impresa svolga una sola attività economica, questa sarà identificata dalla categoria del codice ATECO che raggruppa quella attività, rappresentando il codice ATECO primario.

Vi sono poi casi in cui l’impresa svolge diverse attività economiche, in questo caso quella principale sarà identificata in base al valore aggiunto associato ad ogni attività svolta.

In questo modo avremo le altre attività che saranno definite da un codice ATECO secondario.

Il fatto sia definito secondario non significa che abbia meno importanza del primario, ad esempio, per quanto riguarda la finanza agevolata, l’ammissione ad alcuni bandi può essere determinata proprio da questo.

Il codice ATECO va in ogni caso a definire l’attività svolta dall’impresa, primaria o secondaria che sia rappresentando una specie di carta d’identità che rappresenta chi è l’impresa/lavoratore e quale è la sua attività.

IL CODICE ATECO: A COSA SERVE?

Il codice ATECO ha anzitutto una sua utilità ai fini della creazione e/o la modifica della propria attività.

L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto a parziale copertura delle spese sostenute, al netto di IVA.

Nel caso specifico si comunica all’Agenzia delle Entrate quale tipologia di attività si andrà ad esercitare ed in base a quello ci si individua all’interno della classificazione ATECO 2007.

Questo processo è fondamentale, oltre che necessario, affinché ogni attività venga classificata in maniera standard per motivi di tipo fiscali ovvero contributivi ovvero statistici.

Successivamente si fa riferimento ad un Commercialista per la creazione del documento DIA (elaborazione della Dichiarazione di Inizio Attività), che sarà sempre in relazione all’attività economica di riferimento.

Qualora vi sia una variazione dell’attività economica in momento successivo, questa dovrà sempre essere comunicata al Fisco, congiuntamente al nuovo codice ATECO cui ci si registra.

Anche nell’ambito della sicurezza del lavoro, il codice ATECO ha una sua utilità, in quanto viene utilizzato per individuare la categoria di rischio dell’attività economica.

In questo caso l’INAIL (Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro) associa a ciascun codice ATECO una fascia di rischio specifica, si diversifica in questo modo ogni livello di rischio per cui il codice ATECO risulta necessario.

È basandosi su di essa che vengono definite le misure di sicurezza di un locale, le misure di prevenzione e di protezione dei lavoratori, la formazione in tema di salute e sicurezza sul lavoro.

IL CODICE ATECO: LA SUA IMPORTANZA PER LA PARTECIPAZIONE AI BANDI

Spesso il codice ATECO rappresenta la chiave per avere accesso al bando.

Infatti, tra i requisiti di partecipazione dei bandi per imprese e liberi professionisti, si può trovare una lista di codici ATECO quali requisiti di partecipazione da parte delle imprese ammissibili a ricevere i finanziamenti previsti.

In particolare, è l’ente finanziatore a richiede l’appartenenza a particolari settori economici identificati, per l’appunto, da un codice ATECO.

Ciò significa che, spesso, appartenere ad una categoria di attività piuttosto che ad un’altra può comportare anche l’esclusione in gare d’appalto e bandi di erogazione di contributi alle imprese.

Il codice ATECO è, quindi, quasi sempre utilizzato per la partecipazione a bandi della pubblica amministrazione e nel modello di valutazione del Fondi di garanzia delle PMI per il rilascio delle garanzie pubbliche ai settori ammissibili.

Il codice ATECO risulta fondamentale proprio perché attraverso di esso l’impresa partecipante può comprendere sin da subito se quel bando specifico è idoneo alla sua tipologia di attività, al di là dell’idea progettuale che si vuol portare avanti.

A titolo di esempio, ma non esaustivo, si può fare riferimento ad alcuni bandi riguardanti alcune tipologie di attività, che rappresentano una grande fonte di sostegno per le diverse imprese, in particolar modo per le PMI e Start-up innovative.

A partire dal 18 maggio le micro, piccole e medie imprese italiane potranno richiedere incentivi per realizzare investimenti innovativi legati a tecnologie 4.0, economia circolare e risparmio energetico, al fine di favorire la trasformazione digitale e sostenibile di attività manifatturiere.

Il bando in questione denominato “Investimenti innovativi 4.0″, con una dotazione finanziare di circa 678 milioni di euro, rappresenta una fonte di finanziamento fortemente voluta dal ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti.

Questi sono dei finanziamenti garantiti dal programma d’investimento europeo React-Eu e dai fondi di coesione.

Qui si può notare come tra i requisiti di accesso sia riportata l’appartenenza ad una determinata categoria di attività, identificata per l’appunto dal codice ATECO.

O ancora, vi sono contributi a fondo perduto attivi riferibili a precisi codici ATECO per sostenere le attività economiche danneggiate dall’emergenza sanitaria.

Il codice ATECO assume ad oggi un’importanza di maggiore conto proprio in riferimento alle iniziative di attuazione delle politiche dei governi, che lavorano per dare sostegno e garantire un rapido sviluppo delle attività imprenditoriali.

In conclusione, come suddetto, i codici ATECO fungono da una vera e propria carta d’identità di un’attività economica nei confronti della pubblica amministrazione.

Questo perché la P.A. sa fin da subito, tramite i codici, con che tipo di attività ha a che fare, a quali tipi di adempimenti quest’ultima deve sottostare e quali le prescrizioni di legge cui deve fare riferimento e rispettare.

Se vuoi avere altre informazioni sulla scelta del codice ATECO più idoneo alla tua attività, anche in vista della partecipazione ai bandi, contattaci subito, un nostro esperto è pronto a supportarti, scrivi all’indirizzo di posta elettronica info@abinnovationconsulting.com, oppure compila il modulo seguente.